Secondo l’Ufficio nazionale di statistica (IST) mercoledì (16 giugno), circa 5,6 milioni di persone, ovvero il 9,4% della popolazione, vivranno in assoluta povertà entro il 2020, di cui 1,3 milioni di persone di età inferiore ai 18 anni.
Il numero delle famiglie povere è passato dal 6,4% nel 2019 – alcuni redditi di base sono stati introdotti in Italia quest’anno – al 7,7% nel 2020, con un aumento da 330.000 a due milioni.
Inoltre, 2,6 milioni di famiglie vivevano al di sotto della soglia di povertà relativa o al di sotto dell’11,4% del totale.
Il numero di persone che vivono in assoluta povertà è di 1,3 milioni di minori, pari al 13,5% di quelli sotto i 18,5 anni in Italia, rispetto all’11,4% del 2019.
Nonostante l’aumento delle famiglie povere, secondo l’Estad, le misure adottate dal governo per far fronte agli effetti dell’epidemia di Govt-19 – benefici, reddito di emergenza, licenziamenti – hanno permesso di controllare l’impatto della crisi su di loro. La povertà è aumentata nel nord del Paese, dove il costo della vita è più elevato, anche se il sud nel suo insieme è più colpito.
Maurizio Landini, segretario del principale sindacato italiano Cgil (a sinistra),” La povertà aumenta perché siamo poveri anche quando lavoriamo. “E l’Italia,” C’è un lavoro molto pericoloso”, Ha aggiunto.
io Nelle famiglie con figli la povertà è drammatica nel caso di una persona di riferimento in cerca di lavoro, quindi bisogna correggere il reddito di cittadinanza, che non basta, e oggi questo strumento segnala la presenza di minori nel nucleo familiare, ha affermato Maria Cecilia Guerrero, Sottosegretario di Stato all’Economia.
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