Molti agenti d’affari francesi sono agenti di società italiane con contratti soggetti alle leggi italiane.
L’Ordine sociale sul consolidamento dei diritti degli Stati membri in relazione agli agenti di commercio indipendenti, n° 86-653 del 18 dicembre 1986, è lo stesso in Italia come in Francia, e la verità è che ogni paese ha una qualche unicità nel questa materia, soprattutto in Italia, per sciogliere l’indennità.
Decreto Sociale sul Consolidamento dei Diritti degli Stati Membri relativi agli Agenti di Commercio Indipendenti n° 86-653 Il 18 dicembre 1986, l’UE ha armonizzato le legislazioni degli Stati Membri e ha consolidato la legge sugli agenti di commercio.
Nel caso dell’indennità di licenziamento, l’ordinamento sociale prevedeva che gli Stati membri potessero scegliere tra l’indennità calcolata per i clienti fornita o creata a beneficio del datore di lavoro o l’indennità per i danni causati dal cliente. Contrarre.
Condizioni per la concessione del risarcimento nel diritto italiano.
Nel diritto francese, il legislatore ha scelto quest’ultimo ramo: oltre ai casi specifici elencati nell’articolo L.134-13 del codice del commercio (colpa grave, risoluzione del contratto dell’agente, modifica del contratto con l’agente da parte di un terzo ), la cessazione del rapporto prevede un indennizzo indennità indennizzo all’agente . La legge non fissa l’importo del risarcimento: è soggetto alla sovranità del giudice.
Nel diritto italiano, invece, (salvo gli stessi casi particolari del diritto francese), al termine del rapporto contrattuale, l’agente deve corrispondere all’agente un’indennità a condizione (art. cpc. 1751):
– l’agente ha acquisito nuovi clienti o ha ampliato significativamente l’attività con gli attuali clienti del committente, e questi trae vantaggi significativi dall’attività con tali clienti;
– È ragionevole che l’agente paghi un risarcimento tenendo conto delle commissioni perse a seguito dell’attività con tali clienti.
In pratica, è necessario verificare se l’agente ha trovato nuovi clienti o se il volume di affari con i clienti esistenti si è sviluppato grazie al lavoro dell’agente. È importante verificare se i clienti nuovi o “cresciuti” continuano a fare ordini con l’azienda primaria dopo aver terminato il rapporto con l’agente: in altre parole, il “valore aggiunto” prodotto dall’agente deve continuare. La conclusione del contratto di agente fa sorgere il diritto al risarcimento.
Per quanto riguarda, infine, le commissioni “ragionevoli”, si tratterebbe di stimare e considerare la perdita di provvigioni godute dagli agenti in relazione alla clientela nuova o “cresciuta”, che potrebbe comportare un aumento di importi predeterminati. Per legge italiana.
Importo del risarcimento ai sensi della legge italiana.
L’importo dell’indennità, infatti, è determinato dallo stesso articolo del codice civile 1751 e, al massimo, corrisponde alla media annua dell’indennità percepita dall’agente negli ultimi cinque anni o durante la durata del contratto. Questo è meno di cinque anni.
Sistema parallelo di ACS nel diritto italiano.
In Italia, molte società aderiscono ad accordi di joint venture (AEC: Accordo Economico Collettivo), che sono completamente diversi dalle modalità di calcolo dell’indennità per la risoluzione del contratto di agente e previste dalle disposizioni dell’articolo 1751. codice civile italiano.
Si tratta principalmente di AEC Industry 30 luglio 2014 e AEC Commerce 16 febbraio 2009.
Tali accordi collettivi si discostano sensibilmente dalla finalità delle disposizioni dell’art. 1751 del codice civile, il quale, a pieno titolo, anche dopo la risoluzione del contratto, è a favore di agenti qualificati che hanno creato una clientela stabile: in primo luogo, le provvigioni percepite dall’agente al momento dell’esecuzione del contratto e la sua durata.
Tali accordi prevedono un risarcimento per la risoluzione del contratto come segue:
– Percentuale di provvigioni ricevute durante il contratto (dal 4 all’1%)
Un indennizzo sub-cliente (comprensivo di indennità di licenziamento), anche se riceve una provvigione di circa il 3%, anche dai clienti o se la dimensione aziendale aumenta;
Una compensazione qualificante è un processo approvato dall’agente solo se può aumentare il fatturato con clienti esistenti o nuovi clienti. Articolo 1751 del codice civile italiano (in sostanza, un anno di commissioni).
Il calcolo di tale compenso è il risultato di un complesso calcolo basato su clienti e fatturato, importo delle provvigioni, durata del contratto, tasso di migrazione dei clienti: in sostanza, l’importo calcolato da questo compenso qualificante deve essere detratto dal totale importo dell’indennizzo del contratto e dei clienti aggiuntivi e, comunque, art. 51 c.c.
Nonostante le norme legislative vigenti in conseguenza dell’ordinamento sociale, l’utilizzo delle clausole di tali contratti collettivi per la determinazione dell’indennità indennità di un contratto di agente ha portato in Italia a discussioni, che hanno portato a quesiti per un primo giudizio. Alla Corte Europea.
Nella sentenza del 23 marzo 2006 (C-465/04 Honyvern v/De Zotti), quest’ultima ha stabilito che l’indennità per la risoluzione di un contratto di agente a seguito di un contratto sociale non può essere modificata. Determinazione dell’indennizzo secondo diverse linee guida, qualora l’agente non garantisca un indennizzo pari o superiore a quello che si verifica ai sensi dell’ordinamento sociale.
Il dibattito giuridico continua all’interno della teoria italiana, questa sentenza della Corte Europea non conferma che la compensazione dei termini dell’AEC è contraria ad una precedente disposizione (art. 1751 c.c.)?
Ma da allora, per quanto riguarda l’orientamento dello studio, e preferibilmente la giurisprudenza italiana, entrambi i sistemi, giuridico e convenzionale, “congiuntamente” e l’agente si applicano secondo la politica di trattamento più favorevole.
di Me Diego Spinella, Avvocato Sambari Bar.
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