Dopo lunghe trattative sul prezzo dell’operazione, il consiglio di amministrazione di Atlantia, controllata da Benetton, ha approvato l’acquisizione dell’88% della sua partecipazione da parte del consorzio italiano Case des Debates (CDP). Autostrade per l’Italia (Aspi).
Dal crollo del viadotto di Genova nell’agosto 2018, la famiglia Benetton è stata sottoposta a forti pressioni per vendere la propria partecipazione nella società, con Autostrade alla guida.
L’offerta, valutata % 9,3 miliardi, è al 100% quella di Autostrad approvata dagli azionisti di Atlantia in assemblea pubblica dieci giorni fa.
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La prima rete doganale in Italia, che gestisce un totale di 3.000 km su tutto il territorio nazionale, tornerà principalmente allo Stato italiano dopo la privatizzazione di Autostrade nel 1999.
Ironia della sorte, Mario Tragi, il capo del governo italiano, era un ex direttore del tesoro e capo di una serie di privatizzazioni, per poi passare il controllo delle autostrat ai Benatones prima di ritirarle 22 anni dopo.
Dopo 26 anni di cessione alla famiglia Riva, il governo italiano è tornato ad un’altra privatizzazione ad aprile, riprendendo il controllo del colosso siderurgico dell’Ilva in difficoltà.
– Gravi violazioni –
Dopo la tragedia del Ponte Morandi che costò la vita a 43 persone, Atlantia era in subbuglio e le indagini hanno rivelato gravi carenze nella manutenzione del ponte.
L’ex governo, guidato da Giuseppe Conte, ha avviato un processo per cancellare le concessioni autostradali di Atlantia prima di concludere un accordo con la Benetton nel luglio 2020.
L’operazione riguarda un aumento di capitale allocato a CDP, seguito dall’uscita di Autostrade dal perimetro atlantico e dalla sua quotazione in Borsa.
L’operazione prevedeva un importante progetto di manutenzione e investimento e 3,4 miliardi di euro di indennizzo da parte di Autostrade per la demolizione del Ponte di Genova.
Ma i negoziati tra Atlantia e lo stato si sono trascinati e alcuni stakeholder del gruppo si sono opposti a ciò che hanno visto.Rapimento“.
Il consorzio pubblico, che dovrebbe acquisire Autostrate all’inizio del 2022, è controllato da CDP Equity, la divisione di investimento di Guys des Debates al 51%, con il restante 49% condiviso dai fondi Blackstone e Macquarie.
– Richiesta eccessiva –
Per la famiglia Benetton – proprietaria delle omonime catene di abbigliamento, Autogrill Restaurant e Rome Airports – la vendita segna la dolorosa fine della loro avventura sulle autostrade italiane.
La tragedia di Genova ne ha offuscato il valore in Italia, dove è stata duramente criticata per la mancanza di investimenti in infrastrutture.
Controlli impropri, investimento basso, negligenza: dopo quasi tre anni di indagini, la Procura Generale italiana ha ottenuto importanti risultati a fine aprile per l’offerta del Ponte di Genova.
Il Ponte autostradale Morandi si trova su un asse essenziale per gli scambi tra il sud e il nord Italia, causando la caduta di decine di veicoli.
“Tra inaugurazione [du pont] 1967 e il crollo – quindi 51 anni – non furono effettuati interventi minimi di manutenzione per rafforzare i cavi portanti del pilastro n.9.“, Quel giorno è scivolato, hanno osservato i giudici.
Il consiglio di amministrazione di Atlantia ha ritenuto non sufficiente l’offerta presentata dalla CDP e, prima di rassegnarsi ad accoglierla, ha espresso la volontà di voltare pagina su pressione della famiglia Benetton.
Il segnale di tensione tra il management di Atlantia e il suo principale stakeholder (30,2%), Sabrina Benetton, figlia del co-fondatore dell’impero di famiglia Gilberto Benetton, scomparso nel 2018, ha bussato alla porta del cda a marzo.
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